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A Palazzo Strozzi una mostra sulla storia politica ed economica dell'Italia

4/11/2018

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Oggi più che mai è necessario riscoprire le proprie origini, soprattutto se queste affondano le basi nella politica e nella storia del Paese a cui si appartiene. L'Italia, è cosa nota, ha alle spalle una biografia abbastanza complicata, dovuta a una plurima successione di partiti che ne hanno condizionato l'immagine di Bel Paese. Oggi, all'indomani del 4 marzo, si torna a parlare della politica che è stata e di quella che la classe dirigente che affolla i banchi delle Camere dovrà garantire agli italiani. E' dunque quanto mai attuale la mostra che dal 16 marzo al 22 luglio 2018 Palazzo Strozzi ospita nelle sue stanze. Si tratta di “Nascita di una Nazione”, un'esposizione temporanea che ripercorre per la prima volta, attraverso opere emblematiche del secondo dopoguerra, il periodo storico che va dagli anni del cosiddetto “miracolo economico” fino agli stravolgimenti del 1968.

È in questo ventennio che prende forma una nuova idea di arte, proiettata nella contemporaneità attraverso i canoni del Realismo e dell’Astrazione, con l’avvento dell’Arte Informale fino alle sperimentazioni su immagini, gesti e figure della Pop Art e ai nuovi linguaggi dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale.

Un viaggio attraverso 80 opere di artisti quali Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Emilio Vedova, Enrico Castellani, Piero Manzoni, Mario Schifano, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto, curato da Luca Massimo Barbero. E' proprio il curatore a spiegare che “Nascita di una Nazione vuole offrire una chiave di lettura ad un periodo artistico che si è intrecciato indissolubilmente con lo sviluppo dell’Italia e che ha tratto dalla politica, dal costume e dai cambiamenti sociali linfa vitale. Le sale si susseguono in modo contrastante ed incalzante per sviluppare nel visitatore il senso della vitalità di quel momento artistico: in quegli anni, infatti, il fermento era tale da permettere agli artisti dell’Informale di seguire la loro ricerca mentre gli artisti della nuova figurazione seguivano un percorso diametralmente opposto.

"Lo scopo - assicura Barbero - è entrare all’improvviso negli studi di questi grandi artisti mentre lavorano alla definizione di una nuova arte italiana”.

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