
Il 27 luglio 2016, muore, circondato dall’affetto dei suoi cari, l’artista spezzino di origine, ma fiorentino di adozione: Sauro Cavallini. La sua opera più nota è il Monumento alla Vita, bronzo di oltre tre metri di altezza, che si può ammirare a Strasburgo, davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa. In Italia le sue grandi sculture in bronzo sono visibili in varie città. A Genova il Monumento a Cristoforo Colombo, alto otto metri, realizzato per l’Expo e dedicato all’anniversario della scoperta dell’America; a Diano Marina, in provincia di Imperia, il Monumento ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale, alto circa due metri e mezzo. A Firenze, troviamo: nel giardino di piazza Ferrucci, il gruppo di cinque sculture dal titolo Fontana della maternità; davanti alla sede Rai Toscana Volo di Gabbiani; nel giardino del Pala Affari, in piazza Adua, il Monumento alla Pace; a Villa Favard, sede del Polimoda, Icaro; e alla Basilica di San Miniato al Monte la Crocifissione. L’Accademia delle Arti del Disegno, istituzione fondata da Cosimo I de’ Medici, che vanta 455 anni di storia, a due anni dalla morte dell’artista, gli rende omaggio con la mostra antologica, curata dal professor Domenico Viggiano, TRA “LUCE E OMBRA”. L’esposizione propone l’intera parabola artistica di Cavallini: dalle prime creazioni di grafica degli anni ’60, alle grandi sculture in ferro e bronzo, per arrivare alle tempere dell’ultimo prolifico periodo. In tutto oltre settanta le opere. Nello spazio esterno dell’accademia, sotto il porticato, tra le volte che si affacciano su piazza San Marco, troviamo tre sculture monumentali in bronzo, i due Titani e il Ginnasta, quest’ultima, esposta, nel 1975, al Salon D’Automne Grand Palais di Parigi, e un’istallazione con i versi che il maestro pubblicò nel suo libro di poesia Cantici del Mare e della Vita, edito da Polistampa nel 1998.

Entrando, nel salone principale, i visitatori possono invece ammirare una decina di bozzetti in bronzo inclusa l’opera Natura, immagine simbolo dell’esposizione, e quello definitivo sullo studio dell'opera magna di Cavallini L'Ultima Cena, che la presidente dell’accademia, Cristina Acidini, nel catalogo della mostra, edito da Polistampa, definisce “Simbolo altissimo della potenza inventiva di Cavallini, e altresì retaggio incompiuto”, accompagnato da un busto in gesso del monumento definitivo ancora in attesa di fusione in bronzo.
E alle pareti, quaranta opere pittoriche a colori, inedite, realizzate da Sauro Cavallini nel momento di massima maturità artistica. Entrando infine, nella sala adiacente al salone, si possono ammirare venti disegni degli anni ’60, caratterizzati dallo studio della linea. La mostra, visitabile dal 5 al 30 ottobre, è realizzata dall’Accademia delle Arti del Disegno e dal Centro Studi Sauro Cavallini, con contributo di: Consiglio Regionale della Toscana, Fondazione Cr Firenze, Ufficio Consulenti Finanziari di Firenze – Banca Mediolanum; ed è posta sotto il patrocinio di: Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Fiesole e Fondazione Michelucci.
Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli n. 68 / angolo Piazza San Marco – Firenze
Dal 5 al 30 Ottobre.
Orari: da martedì a sabato, ore 10:00 – 13:00 / 17:00 – 19:00; domenica: ore 10:00 – 13:00; lunedì chiuso.
Ingresso libero
Info: info@aadfi.it
Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli n. 68 / angolo Piazza San Marco – Firenze
Dal 5 al 30 Ottobre.
Orari: da martedì a sabato, ore 10:00 – 13:00 / 17:00 – 19:00; domenica: ore 10:00 – 13:00; lunedì chiuso.
Ingresso libero
Info: info@aadfi.it