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Lezioni DAD presso alcune scuole di Firenze

Liceo Internazionale Machiavelli e l'Istituto Saffi di Firenze

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Il rapporto tra Dante, le Scienze e l’Ambiente

Ciò che per Dante "faceva scienza" viene genialmente rielaborato all'interno di sue opere come il Convivio (scienza morale e teologia, in primis), la Monarchia (scienza politica), il De vulgari eloquentia (scienza storico-linguistica e geografico-linguistica) e, ovviamente, la Divina Commedia, che risulta essere anche una disamina delle cognizioni Geografico-cosmologiche, Astronomico-astrologiche, della Fisica, della Musica, della Geometria e della Matematica dell'epoca.
​In questa prospettiva, la Natura, figlia di Dio e nel cui seno l'uomo viene generato, viene considerata dal poeta come l'
habitat con il quale l'essere umano deve stabilire, in un rapporto simbiotico e di massimo rispetto, un'armonizzazione le cui regole vanno comprese e perseguite, come ben si vede dall'analisi testuale da effettuare nel poema e che, in particolare nei versi deputati alla costituzione delle similitudini naturalistiche, tali componenti mettono ben in evidenza.


Il rapporto tra Dante, la Storia, l’Archeologia, la Politica, la Religione e l’Etica.

Non è del tutto corretta la visione di un uomo del Medioevo privo di prospettiva storica, e Dante lo dimostra considerando il processo evolutivo del genere umano che deve ritornare, con una redenzione, verso quell'età dell'oro che garantisca una lieta convivenza civile; la Storia risulta essere davvero, secondo la sua concezione degli exempla negativi (da evitare) e positivi (da seguire) magistra vitae; compiere uno scavo che riporti alla luce gli insegnamenti del passato è il suo impegno "archeologico", per trarne frutto nell'attualità; la vita politica, il senso del cittadino di un mondo terreno che deve mettere a frutto al meglio le proprie inclinazioni naturali, i propri doni e talenti, è la base della sua concezione politica, in senso spirituale e tenendo ben presente la luce della componente religiosa, come viatico per la piena realizzazione delle istanze dell'anima, con un profondo senso etico, con quell'insegnamento morale che ben indirizzi ogni uomo, anche nei suoi rapporti con l'altro da sé, verso la realizzazione della nostra intima nobiltà del sentire e dell'agire.

Le lezioni in DAD con la 3A ENO e la 3A IFP dell'Istituto Saffi di Firenze


Il rapporto tra Dante e le Migrazioni

L'intellettuale cristiano ha ben presente il fatto che l'Umanità è un insieme, caratterizzato, tra l'altro, dal desiderio di conoscenza che implica il viaggio come mezzo precipuo per attingere alla scienza. Il confronto con le culture "altre" diventa quindi senz'altro mezzo di arricchimento, di espansione cognitiva, come ben dimostra il suo attingere alla cultura islamica, ebraica, greca, provenzale, del Nord della Francia, etc., e come dimostrano anche i riferimenti alle usanze di popoli per lui "esotici", nel loro incessante movimento sulla superficie della Terra.


Il rapporto tra Dante, il Diritto, l’Educazione Civica e la Cittadinanza Attiva, anche Digitale.

Partendo dal "Corpus Iuris Civilis" di Giustiniano, non casualmente eletto a protagonista del canto VI del "Paradiso", e tuttora base precipua del sistema giuridico del mondo occidentale, Dante traccia le linee fondamentali del Diritto secondo l'idea di una regolamentazione addirittura sovranazionale, di respiro europeo, basata su leggi di concordia, giustizia, fratellanza; l'educazione alla cittadinanza, con i diritti e di doveri che le sono connessi, in primis il dovere di fornire il proprio contributo al buon funzionamento di una società, sono chiaramente ribaditi in molteplici passi dell'opera, con l'invito costante a una presa di coscienza della necessità di essere "buoni cittadini" una volta presa con chiarezza coscienza di cosa questo significhi e di come sia elemento indispensabile per il buon funzionamento dell'intera ecumene.


Il rapporto tra Dante la Lingua, la Musica e le Arti Figurative.

 Vero maestro nell'analisi e nell'applicazione linguistica, come dimostra con le teorizzazioni esposte nel Convivio e nel Del vulgari eloquentia e con l'applicazione concreta attuata nella Divina Commedia, Dante non solo propone un'approfondita discettazione di storia e di geografia della lingua, ma crea anche un vero e proprio codice di riferimento linguistico per la poesia, abbinando a questo un utilizzo della più alta delle arti, la più matematicamente regolamentata, la musica, facendone il perno della propria produzione e il massimo slancio applicativo in particolare a livello della cantica paradisiaca. Quanto alle arti figurative, le geniali rappresentazioni, come quella del "visibile parlare" degli intagli, degli altorilievi presentati nel canto X del "Purgatorio" all'altezza della cornice dei superbi penitenti, ben esemplifica quanto sia forte il collegamento tra arte della parola e arti figurative, come appare poi anche nell'abbinamento tra gloria della lingua e gloria della pittura esplicitato nel canto successivo.

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