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Aperto ad artisti di tutto il mondo il nuovo bando del premio Andrea Parodi, l'unico concorso italiano di World Music

3/29/2018

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È aperto ad artisti di tutto il mondo il bando del “Premio Andrea Parodi”, l'unico concorso italiano di world music, organizzato dall'omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda. Le finali, quest'anno, sono in programma dall’8 al 10 novembre a Cagliari al Teatro Auditorium Comunale.

La finalità del Premio - giunto all'undicesima edizione - è quella di valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “world music”, ovvero artisti che mescolano la cosiddetta musica folk o etnica con suoni e modelli stilistici di diversa provenienza.

Il nuovo bando è disponibile su www.fondazioneandreaparodi.it. Le domande di iscrizione, che è come sempre gratuita, dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 maggio 2018, tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it (per informazioni: fondazione.andreaparodi@gmail.com ).

Dovranno contenere:

- 2 brani (2 file mp3, provini o registrazioni live o realizzazioni definitive; indicare con quale dei due brani si intende gareggiare);

- testi ed eventuali traduzioni in italiano dei due brani;

- curriculum artistico del concorrente (singolo o gruppo);

Tra tutte le iscrizioni la Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, da otto a dodici finalisti che si esibiranno davanti a una Giuria Tecnica (addetti ai lavori, autori, musicisti, poeti, scrittori e cantautori) e a una Giuria Critica (giornalisti). Entrambe le giurie, come negli scorsi anni, saranno composte da autorevoli esponenti del settore.

Il vincitore avrà l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2019 dell'“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli, del Negro Festival di Pertosa (SA), del Mei di Faenza, dello stesso Premio Parodi e in altri eventi che saranno man mano annunciati. Oltre a questo, avrà diritto a una borsa di studio per la propria crescita artistica per un importo massimo di 2.500 euro. Al vincitore del premio della critica andrà invece la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi.

Oltre ai suddetti, partner della manifestazione sono: Premio Bianca d’Aponte, Mare e Miniere, Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana, Labimus (Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica dell’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio), Fondazione Barumini – Sistema Cultura. Media partner sono Rai Sardegna, Radio Popolare, Radio Sintony, Unica Radio, Sardegna 1 Tv, Tiscali, Il Giornale della musica, Blogfoolk, Mundofonias (Spagna), Doruzka (Rep. Ceca), Concertzender (Olanda).

Il Premio Andrea Parodi è realizzato dall'omonima Fondazione grazie a: Regione autonoma della Sardegna (Fondatore), Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e Assessorato del turismo, artigianato e commercio; Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari (patrocinio e contributo), NUOVOIMAIE, SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori, Federazione degli Autori.

Le precedenti edizioni sono state vinte: nel 2017 da Daniela Pes (Sardegna), nel 2016 dai Pupi di Surfaro (Sicilia), nel 2015 da Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio), nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).

La manifestazione è nata per omaggiare un grande artista come Andrea Parodi, passato dal pop d'autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l'altro con artisti come Al Di Meola e Noa.

Intanto la mostra multimediale itinerante su di lui sarà a Sarule, in provincia di Nuoro, il 1° aprile, in occasione della prima data del tour 2018 dei Tazenda, la band con la quale l’artista sardo era arrivato alla grande notorietà prima di cominciare un intenso percorso solistico nell’ambito della world music, collaborando fra l'altro con artisti come Al Di Meola e Noa.

La scelta di Sarule non è casuale, dal momento che è il paese che ha dato i natali a Barore Sini, l’autore del testo di "No potho reposare", brano che Parodi ha fatto conoscere al mondo.

La mostra è una delle tante iniziative della Fondazione Andrea Parodi, che è possibile sostenere attraverso la destinazione del 5x1000 e attraverso contribuzioni in denaro. Sul sito della Fondazione si possono trovare tutte le informazioni.

Per visionare il bando e avere maggiori informazioni:

www.fondazioneandreaparodi.it

fondazione.andreaparodi@gmail.com

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E' ora di libri e di lettura nella Capitale

3/17/2018

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Piovono libri all’Auditorium Parco della Musica. E' ora di “Libri Come, la festa del libro e della lettura”. Sul percorso verso la maestosa struttura di Renzo Piano si è alzato il sipario il 15 marzo e rimarrà ben sollevato fino a domenica 18 marzo. In dieci biblioteche della Capitale Eraldo Affinati, Roberto Emanuelli, Filippo La Porta, Amir Issaa, Jessica Alexander, Franco Faggiani, Luigi Guarnieri, Marcello Simoni, Paolo Longarini e Giancarlo Caselli, incontrano i lettori di ogni età per una inaugurazione in grande stile. Quella di quest'anno è un'edizione molto ricca con 150 eventi di cui 90 completamente gratuiti. I protagonisti della Festa incentrano il loro lavoro sul tema della Felicità, fra lezioni, presentazioni, dialoghi e reading.

Nella serata finale il tema della Festa, Felicità, incontra la musica, il costume e la politica del ’68, nel cinquantenario del fatidico anno. L’evento è in collaborazione con Webnotte, tanta musica dal vivo e riflessioni, con la partecipazione di Ernesto Assante, Gino Castaldo, Luciana Castellina. Tra i nomi di spicco di questa edizione ci sono i protagonisti del nuovo romanzo americano: Nicole Krauss, Nathan Englander, Daniel Mendelsohn, Jennifer Egan, il romanziere irlandese Roddy Doyle, il giallista scozzese Ian Rankin, gli eccellenti rappresentanti della letteratura francese: Mathias Enard, Régis Jauffret e Jan Manook.

Tanti i protagonisti della Festa con i loro nuovi romanzi in uscita, mentre altri ospiti, come lo psicanalista Massimo Recalcati e il filosofo Remo Bodei, terranno le loro lezioni sul tema della Felicità. Tra gli altri ospiti: Altan, Piero Angela, Simonetta Agnello Hornby, Gianni Amelio, Pupi Avati, Stefano Bartezzaghi, Diego Bianchi, Daria Bignardi, Mario Calabresi, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Lella Costa, Marco Damilano, Ilvo Diamanti, Giosetta Fioroni, Alicia Gimenez Bartlett, Paolo Giordano, Emilio Isgrò, Khaled Khalifa, Joe R. Lansdale, Marco Malvaldi, Dacia Maraini, Paolo Mieli, Michela Murgia, Francesco Piccolo, Michelangelo Pistoletto, Sally Rooney, Clara Sanchez, Michele Serra, Fredric Sjoberg, David Szalay, Adriano Sofri, Giuseppe Tornatore, Emanuele Trevi, Zerocalcare e molti altri.

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Giorgio Vasari racconta il salone dei Cinquecento sotto una nuova luce

3/16/2018

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Dopo il grande successo durante F-Light, Giorgio Vasari torna a raccontare la storia e la vita della sala maggiore del Palazzo Ducale. È proprio a Giorgio Vasari e alla sua nutrita schiera di collaboratori – artisti, artigiani, manovali – che si deve l’assetto attuale della Sala Grande, più nota come salone dei Cinquecento, ancora oggi teatro degli eventi istituzionali più importanti della città.  Una sala di enormi dimensioni, rinnovata per volere di Cosimo I de’ Medici con l’intento di dispiegare gli episodi più importanti della storia di Firenze e celebrare il potere mediceo sul Ducato di Toscana.

E sarà proprio Giorgio Vasari a raccontare
, intrecciando le proprie parole con una sapiente regia illuminotecnica capace di illuminare singoli dipinti e sculture e di offrire così una nuova luce all’ incredibile repertorio artistico che decora l’ambiente. Grazie a SILFI, Targetti e Confindustria.

La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni:Tel. 055-2768224, 055-2768558

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Una notte al San Domenico di Forlì tra Michelangelo e Caravaggio

3/16/2018

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Il tempo al San Domenico di Forlì sembra essersi fermato. Le lancette non battono più. Il sole non tramonta. La luna non fa capolino in Romagna. Ma non manca quel gioco di luci e ombre che movimentano, rendendole vive, le tele del Caravaggio sin dal '600. Il polo museale di Forlì dal 10 febbraio al 17 giugno prossimo, ospita una mostra che affascina e stupisce grazie al nuovo percorso espositivo che, per la prima volta, utilizza come sede espositiva la Chiesa conventuale di San Giacomo Apostolo, a conclusione del suo integrale recupero.

Si tratta di "L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio" che documenta quello che è stato uno dei momenti più alti e affascinanti della storia occidentale. Gli anni che idealmente intercorrono tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610); tra l’avvio della Riforma protestante (1517-1520) e il Concilio di Trento (1545-1563); tra il Giudizio universale di Michelangelo (1541) e il Sidereus Nuncius di Galileo (1610) rappresentano l’avvio della nostra modernità.

Al centro della "notte al San Domenico", parafrasando il titolo di un noto film, sono il dramma e il fascino di un secolo che vide convivere gli inquietanti spasimi di un superbo tramonto, quello del Rinascimento, e il procedere di un nuovo e luministico orizzonte, con grandi capolavori del Manierismo.

L’istanza alla Chiesa di Roma di un maggiore rigore spirituale, se da un lato produceva una rinnovata difesa delle immagini sacre (soprattutto ad opera della ignaziana Compagnia di Gesù), dall’altro imponeva una diversa attenzione alla composizione e alla raffigurazione delle immagini, nonché a una ridefinizione dello spazio sacro e dei suoi ornamenti.
Si sviluppano così scuole e orientamenti nuovi. Dal tentativo di dare vita a «un’arte senza tempo» di Valeriano e Pulzone, nell’ambiente romano, agli esiti del modellato cromatico di Tiziano, al naturalismo dei Carracci, con quel loro «affettuoso timbro lombardo», come lo chiama Longhi.

Ma è anche la vita quotidiana che si affranca dai bagliori dell’estremo Rinascimento. Si avverte una “temperatura sentimentale” che pare interpretare il nuovo senso del Concilio tridentino che deve parlare a tutti i cuori creando una nuova forma di pietà e di devozione, con l’esaltazione della figura mariana, dei primi martiri e dei nuovi santi. Francesco d’Assisi fra tutti.

In Italia la battaglia più impegnativa per il dipingere e per il vivere moderno si combatte nella pittura di commissione sacra. Il protagonista di questa lotta è soprattutto Caravaggio. Egli tenta una innovazione radicale del suo significato religioso come fatto di religione profondamente popolare.

Tra l’ultimo Michelangelo a Caravaggio, passando attraverso Raffaello, Rosso Fiorentino, Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Parmigianino, Daniele da Volterra, El Greco, Pellegrino Tibaldi, i Carracci, Federico Barocci, Veronese, Tiziano, Federico Zuccari, Cavalier d’Arpino, Giuseppe Valeriano e Scipione Pulzone, s’addipana un filo estetico di rimandi e innovazioni che darà vita a una età nuova. Comprese le forme alternative di Rubens e Guido Reni.

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