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Lucca. Tra arte e genio: la mano di Michelangelo al centro di un ciclo di documentari

1/24/2018

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Il genio di Michelangelo è tornato, o forse, non è mai andato via del tutto. Maestro dell’arte a cavallo tra il 4 e il ‘500, il Buonarroti nel ventunesimo secolo ha ancora moltissimo da dire e da far scoprire e non è un caso che in ogni parte del mondo si registri una grande fioritura di eventi che pongono al centro la sua mano, il suo tratto, tutto ciò ha a che vedere con la sua idea di arte. Per molti critici, difatti, la via pulchritudinis inizia proprio con la realizzazione della Cappella Sistina in Vaticano, uno dei maggiori vanti dell’arte italiana.

Pittore, architetto, scultore e poeta italiano, Michelangelo Buonarroti oggi torna a essere al centro di un ciclo di documentari intitolato “Il genio in opera” e realizzato in un’ottica di sinergia per la promozione territoriale dell’arte e della cultura, dalla Fondazione Ragghianti in collaborazione con l’Opera del Duomo - Centro di Arte e Cultura e con Lucca Film Festival - Europa Cinema, con il sostegno di Artemachina.

Questa serie di documentari di alta qualità, la cui visione sarà resa possibile in diversi appuntamenti dal 18 gennaio al 17 febbraio, presenta alcuni dei principali protagonisti dell’arte occidentale. Alla realizzazione, inoltre, hanno contribuito storici dell’arte internazionali e prestigiose istituzioni museali e di ricerca.

Nel prossimo appuntamento della rassegna, in programma giovedì 18 gennaio alle ore 18 nel Salone dell’Arcivescovato (in piazzale Arrigoni a Lucca), è celebrato il 500° anniversario (19 gennaio 1518) della firma del contratto da parte di Michelangelo per la realizzazione della facciata della basilica di San Lorenzo a Firenze, che lo vedrà in seguito impegnato nella Sagrestia Nuova; allo stesso tempo si festeggia anche il 510° anniversario dell’inizio degli affreschi della volta della Cappella Sistina. Proprio a queste due opere ciclopiche realizzate dal Buonarroti sono dedicati i documentari presentati a Lucca.

Il primo documentario, della durata di 33 minuti, illustra nei suoi risvolti storico-artistici e tecnici la storia della Cappella Sistina, fatta erigere da papa Sisto IV Della Rovere nel 1475, affrescata nella volta da Michelangelo a partire dal 1508 (e la parete di fondo con il Giudizio universale nel 1535) su commissione di Giulio II (nipote di Sisto IV). È una grande biblia pauperum, un trattato di teologia visiva, com’è stata definita, che vede il monumentale affresco dipinto da Michelangelo circondato da opere di altri grandi artisti sulle pareti, da Perugino a Ghirlandaio, da Signorelli a Piero di Cosimo.

Il secondo documentario, della durata di 25 minuti, è dedicato invece alla cosiddetta Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze (“nuova” per contrapporsi alla precedente realizzata da Brunelleschi e Masaccio), su cui il Buonarroti ebbe modo di dimostrare le proprie capacità di architetto e scultore, come illustra lo storico dell’arte ed ex direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, guida d’eccezione in entrambi i filmati. Michelangelo fu raggiunto dalla notizia dell’incarico mentre soggiornava fra Carrara e Pietrasanta per scegliere i marmi necessari per realizzare la tomba di Giulio II.
Commissionato da Leone X, attraverso un concorso cui partecipano anche Giuliano da Sangallo, Raffaello, Andrea e Jacopo Sansovino, il progetto della facciata della basilica di San Lorenzo fu abbandonato da papa Clemente VII, che impegnò il Buonarroti nella realizzazione della Sagrestia Nuova, destinata a ospitare gli illustri defunti della famiglia Medici, i due “duchi” e due “magnifici”. Le fonti d’ispirazione, la progettazione e la lavorazione, i conflitti con la committenza, i ripensamenti e l’iconografia sono spiegati nel documentario dalle parole di Paolucci.

Monet e Toulouse-Lautrec saranno i protagonisti della proiezione che si terrà, sempre nel Salone dell’Arcivescovato, sabato 3 febbraio alle ore 17:30. Il ciclo continuerà nello stesso luogo alla stessa ora con Van Gogh e Gauguin il 10 febbraio, per concludersi con i “moderni” Matisse e Picasso il 17 febbraio nella Sala conferenze “Vincenzo da Massa Carrara” della Fondazione Ragghianti.

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